Quattro storie americane - una ambientata a fine '800 e le altre nella prima metà del '900 - dove le protagoniste si trovano a fare i conti con amori non ricambiati, immaginari o impossibili.
Un medesimo destino di solitudine e follia accomuna le loro esistenze, che restano tuttavia irriducibili l'una all'altra. Uniche e differenti, come i colori dalle campiture nette che ne accompagnano il racconto e ne rivelano i motivi dominanti.
Giallo per la nostalgia di un'estate di luce abbagliante, unica testimone di un amore tanto più presente quanto mai esistito. Rosso per la passione soffocata nel disincanto di un bordello.
Azzurro per la fugacità di un incontro - reso eterno nelle parole di una lettera - con l'eroe poeta venuto dal mare. E rosa, infine, simbolo per eccellenza, colore fiore e donna insieme, Rosa - riferimento forse a un affetto caro all'autore, la folle sorella: per dire che la bellezza abita in ciò che è fragile e caduco e in questo vuole essere amata.
Finali struggenti e romantici accompagnano le quattro donne alla conclusione delle loro esistenze.